di Francesco Geracitano
La relazione maestro-discepolo, agli occhi di qualcuno, potrebbe apparire un po’ idealista, ma in realtà è quasi impossibile vivere e svilupparsi senza di essa. I nostri primi maestri sono i genitori, poi gli insegnanti a scuola, poi chi ci trasmette la sua esperienza in campo lavorativo, artistico o sportivo. In altre parole impariamo sempre da chi ne sa più di noi e, usando la loro saggezza e conoscenza, aumentiamo le nostre capacità. Più il nostro maestro è saggio e compassionevole, più impariamo. In Lettera a Misawa Nichiren Daishonin afferma: «Benché uno studi il Buddismo, è difficile che riesca a praticarlo correttamente, o per la stupidità della sua mente, oppure, anche se è intelligente, perché non si accorge che la sua mente è fuorviata dal maestro». C’è bisogno di una grande consapevolezza nella scelta del maestro. Chi in questo momento sta seguendo Abe Nikken pensa – naturalmente – di stare nel giusto e, molto probabilmente, lo fa anche in buona fede…